Differenza tra reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito

Quando si parla di misure a sostegno del reddito, non è raro fare confusione.

Ad esempio, uno dei quesiti che le persone pongono spesso al nostro studio legale è questa: qual è la differenza tra reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito? E qual è la differenza rispetto al salario minimo?

Cerchiamo di spiegare le principali differenze tra queste misure e quale sostegno è possibile richiedere al momento in Italia.

Il primo appuntamento in Studio è gratuito.

Che cos’è il reddito di cittadinanza

In premessa ricordiamo che il reddito di base universale viene inteso da alcuni studiosi ed analisti come una misura universalistica, non subordinata ad una verifica delle condizioni patrimoniali ed economiche del soggetto. L’unica condizione per ottenerlo è la cittadinanza, a prescindere dalla propria situazione lavorativa e dallo stato patrimoniale. Si parla dunque di un reddito che si aggiunge al reddito già esistente, se esistente, e che non fa distinzione tra ricchi e poveri. È un’ipotesi sperimentata in alcuni Stati o anche su base locale in alcuni distretti o città nel mondo. Si tratta in linea di massima di esperimenti, oppure in certi contesti di proposte di legge oggetto di dibattito.

Ben diverso è, invece, il reddito di cittadinanza introdotto in seguito alla proposta del Movimento 5 Stelle.

Potrebbe interessarti leggere anche: Cassa integrazione: a chi spetta e chi può richiederla

Donna al computer tiene le mani sul viso perché preoccupata

Il reddito di cittadinanza in Italia (D.L. 28 gennaio 2019, n. 4) e chi può richiederlo

Il Reddito di Cittadinanza (RdC) attualmente in vigore (introdotto con il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4) è una misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, che ha come obiettivo anche il reinserimento nel mondo del lavoro.
Infatti, è un sostegno economico ai redditi familiari, ma non si limita a questo: chi lo ottiene deve intraprendere un percorso volto al reinserimento nella società e nel mondo del lavoro, tramite la sottoscrizione di un Patto per l’inclusione sociale. Tale patto consiste nella riqualificazione professionale, nel completamento degli studi, nella partecipazione ad attività sociali, oppure in un impegno finalizzato al reinserimento lavorativo.

Il reddito di cittadinanza così inteso fa riferimento a chi è in età lavorativa. Invece quando tutti i componenti del nucleo familiare hanno almeno 67 anni, oppure nel nucleo familiare sono presenti anche persone di età inferiore a 67 anni ma con grave disabilità o non autosufficienti, questa misura viene detta Pensione di Cittadinanza (PdC).

Attualmente, il reddito di cittadinanza può essere richiesto da soggetti:

  • con cittadinanza italiana (o residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo);
  • con ISEE inferiore ai 9.360 euro;
  • con patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa non superiore ai 30.000 euro;
  • con patrimonio finanziario non superiore ai 6.000 euro (gli importi aumentano all’aumentare del numero di componenti del nucleo familiare);
  • con reddito familiare inferiore ai 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza, o inferiore ai 9.360 euro se il nucleo familiare vive in affitto.

E viene erogato attraverso una carta di pagamento elettronica: la Carta Reddito di Cittadinanza.

Il concetto, dunque, è più simile a quello del reddito minimo garantito.

Che cos’è il reddito minimo garantito e perché è diverso dal reddito di cittadinanza e dal salario minimo

Anche il reddito minimo garantito (Rmg) è una misura universale ma, a differenza del RdC, è selettiva al contempo. Il suo obiettivo è quello di garantire a tutti i cittadini un’entrata minima, che consenta di vivere una vita dignitosa a chi versa in condizioni di povertà o di non autosufficienza.

In Italia, a differenza di altri paesi dell’Unione Europea, il reddito minimo garantito non esiste. Tuttavia, periodicamente, è oggetto di discussioni e valutazioni in sede istituzionale, per la capacità che l’Rmg ha di raggruppare sotto di sé gran parte delle misure di sostegno attualmente esistenti, unificando e consentendo ai cittadini di ottenere il massimo sostegno possibile.

Il reddito minimo garantito è quindi diverso anche dal salario minimo. Quest’ultimo, in vigore in 21 dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, ma non in Italia, (dati eurostat gennaio 2022) è il compenso minimo che un lavoratore deve ricevere in un dato arco temporale. Per nessun motivo il datore di lavoro può retribuirlo di meno, e il suo importo non può essere ridotto da accordi collettivi né da contratti privati.

Avvocato del lavoro Sergio Palombarini, legale per aziende, lavoratori e lavoratrici

L’avvocato del lavoro Sergio Palombarini è un appassionato della materia da molti anni e insieme ai professionisti del suo Studio affianca aziende, cooperative, lavoratori e lavoratrici nelle controversie legate al diritto del lavoro: dimissioni, licenziamenti, sanzioni disciplinari, assunzioni, infortuni, malattia, permessi, trattamento di disoccupazione, insinuazione di crediti in procedure fallimentari, redazione dei contratti e tutte le questioni giuslavoristiche e di diritto sindacale che toccano organizzazioni e personale subordinato. Le sedi dello Studio sono a Bologna in Via Bovi Campeggi 4 e Padova in Via S. Camillo De Lellis 37.

Il primo appuntamento in Studio è gratuito.