Regolarizzazione migranti: come presentare domanda per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri
- 5 Giugno 2020
- Posted by: Sergio Palombarini
- Categoria: News

Il decreto Rilancio recentemente approvato prevede una misura per regolarizzare una parte dei migranti irregolari che vivono in Italia senza permesso di soggiorno o con permesso scaduto. Secondo il Sole24ore, le domande presentate dal datore di lavoro potrebbero essere 176.000 e quelle di cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto 44.000.
Quali sono i requisiti per presentare la domanda?
La procedura non vale per tutti, ma solo per i migranti che lavorano in questi settori:
a) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;
b) assistenza alla persona per sé stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o handicap che ne limitino l’autosufficienza;
c) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Possono accedervi solo le persone che sono state identificate con fotosegnalazione prima dell’8 marzo 2020 o che possono provare di aver risieduto in Italia continuativamente prima di quella data.
Inoltre, chi ha un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, non ha lasciato l’Italia dall’8 marzo 2020, e ha lavorato prima del 31.10.2019 nei settori indicati sopra – lettere a) b) e c) – potrà chiedere un permesso di soggiorno temporaneo di 6 mesi.
Quando si può presentare domanda di regolarizzazione e come funzionerà?
Le domande devono essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio 2020.
Possono presentare la domanda o i datori di lavoro che decidono di chiedere la regolarizzazione di un migrante che vogliono assumere regolarmente, o gli stranieri con permesso scaduto che intendono chiedere un permesso temporaneo di 6 mesi per cercare lavoro, purché dimostrino di aver già lavorato nei settori indicati nel decreto Rilancio.
Sono esclusi gli stranieri che:
• sono stati toccati da un decreto di espulsione
• sono stati condannati per determinati reati previsti dal decreto Rilancio, o comunque rientrano in particolari categorie di persone ritenute pericolose.
Saranno annullate le domande in cui si dichiara il falso.
Come funziona se la domanda viene presentata dal datore di lavoro
I datori di lavoro che hanno impiegato cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno potranno richiederne l’emersione e la regolarizzazione a fronte della stipula di un contratto di lavoro subordinato. Dovranno anche versare un contributo forfettario di euro 500.
Tutti i passaggi amministrativi della procedura sono indicati nel dettaglio dal decreto, e comunque andranno esaminati anche i conseguenti decreti attuativi.
Come funziona se la domanda viene presentata dallo straniero
Se è lo straniero a presentare la domanda, dovrà versare un contributo di 130 euro.
Le persone che seguono questa procedura però devono dimostrare di aver già lavorato in passato nei settori previsti dal decreto Rilancio (agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca e acquacoltura, assistenza alle persone affette da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza e lavoro domestico).
Se tutti i requisiti risulteranno esistenti lo straniero potrà ottenere un permesso temporaneo di 6 mesi.
Il permesso di soggiorno temporaneo potrà poi essere convertito in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Anche in questo caso andranno comunque esaminate nel dettaglio le indicazioni fornite dai decreti che verranno emessi dai diversi organismi per l’applicazione pratica del decreto.
Avvocato del lavoro Sergio Palombarini: assistenza legale in diritto del lavoro ad aziende e lavoratori migranti
L’avvocato del lavoro Sergio Palombarini offre la sua consulenza e assistenza legale e amministrativa per le pratiche di regolarizzazione ai datori di lavoro e ai lavoratori migranti. Le sedi dello Studio sono a Bologna in Via Bovi Campeggi 4 e Padova in Via S. Camillo De Lellis 37.