L’avvocato Sergio Palombarini offre assistenza legale a lavoratori/lavoratrici di Bologna, Padova e relative province che intendono impugnare un licenziamento comminato dal datore di lavoro.
Chi può impugnare il licenziamento
Possono impugnare il licenziamento i lavoratori e le lavoratrici subordinati, alle dipendenze di datori di lavoro privati o pubblici, che hanno ricevuto una lettera di licenziamento da meno di 60 giorni.
Tempistiche per l’impugnazione
La domanda per l’impugnazione del licenziamento deve essere presentata entro 60 giorni dalla data in cui si è ricevuta la lettera di licenziamento. Quindi, se si desidera procedere, è molto importante attivarsi rapidamente. Consigliamo infatti di non attendere l’approssimarsi dei 60 giorni previsti dalla legge, ma di prenotare subito un appuntamento per capire come avviare la procedura di impugnazione.
I passaggi indispensabili per impugnare il licenziamento
Per procedere con l’impugnazione è necessario seguire questi passaggi:
1) Primo appuntamento in studio per inquadrare la situazione e raccolta dei documenti
Il primo passo è fissare un appuntamento in studio. Il giorno dell’appuntamento, è necessario portare con sé:
- la lettera di licenziamento
- il contratto di assunzione e/o l’ultima busta paga
- copia della propria carta di identità e del codice fiscale
Il primo appuntamento è gratuito. In questa occasione l’avvocato Palombarini inquadra la situazione, valuta la possibilità e l’opportunità di impugnare il licenziamento e indica gli scenari futuri che possono prospettarsi al lavoratore o alla lavoratrice che intende procedere con l’impugnazione. Fra questi possibili sviluppi è compresa anche la valutazione della possibilità di un accordo amichevole con il datore di lavoro, possibile sia in via stragiudiziale – prima della causa – o in tribunale, una volta iniziata la causa.
Se il lavoratore o la lavoratrice decide di procedere, l’iter ha inizio.
2) Rilascio della procura difensiva con delega e avvio della procedura di impugnazione
Il primo passo è fissare un appuntamento in studio. Il giorno dell’appuntamento, è necessario portare con sé:
- la lettera di licenziamento
- il contratto di assunzione e/o l’ultima busta paga
- copia della propria carta di identità e del codice fiscale
Il giorno stesso dell’appuntamento, il lavoratore o la lavoratrice che intende procedere, può rilasciare la procura difensiva con delega all’impugnazione allo Studio Legale Palombarini.
Da quel momento, l’avvocato impugnerà il licenziamento entro i 60 giorni previsti dalla legge e se la persona licenziata è favorevole, chiederà anche di fissare un incontro urgente col datore di lavoro, per tentare una conciliazione e trovare un accordo.
Importo della prestazione
Il compenso per la prestazione dell’impugnazione è di 200 euro + IVA più contributo cassa forense, e rimborso delle spese forfettarie al 15%.
Cosa può accadere una volta impugnato il licenziamento
Una volta impugnato il licenziamento, se non viene raggiunto un accordo amichevole successivo all’impugnazione e se l’esame e lo studio del caso portano il cliente e l’avvocato Palombarini a concludere per la proposizione di una causa in tribunale, vi è un ulteriore passaggio, obbligatorio affinché l’impugnazione sia valida.
Questo passaggio prevede che entro 180 giorni dalla data di ricezione, da parte del datore di lavoro, della lettera di impugnazione del licenziamento, lo studio debba depositare il ricorso presso la cancelleria del Tribunale del Lavoro competente. In tal caso, sarà comunque necessario formulare un nuovo preventivo di spesa.
Domande frequenti
Qual è la decadenza per l’impugnazione del licenziamento?
60 giorni dalla ricezione della relativa comunicazione.
Se il licenziamento non viene impugnato nei tempi di legge, cosa succede?
Il licenziamento deve essere impugnato entro 60 giorni dalla ricezione della relativa comunicazione, pena decadenza. Significa che, scaduti i 60 giorni, non sarà più possibile procedere con l’impugnazione.
Inoltre, questa è inefficace se non è seguita dal deposito del ricorso nella cancelleria del Tribunale in funzione del giudice del lavoro, entro il successivo termine fissato dalla legge: 180 giorni.
Cosa succede se non si impugna il licenziamento?
Se il licenziamento non viene impugnato, il lavoratore o la lavoratrice non potrà chiedere il reintegro nel proprio posto di lavoro o comunque un risarcimento economico.
Cosa succede dopo l’impugnazione?
Dopo aver impugnato stragiudizialmente il licenziamento entro il termine di 60 giorni, e in tribunale entro i successivi 180, il lavoratore/lavoratrice, tramite il suo legale, ha tre opzioni:
1) addivenire a una conciliazione
2) proseguire il giudizio fino alla sentenza del giudice
3) rinunciare all’impugnazione e all’azione, qualora valuti di non avere più interesse alla stessa per ragioni di carattere personale, economico o giuridico.
In tutti i casi sarà necessario promuovere una causa in tribunale (per la quale andrà formulato un nuovo preventivo di spesa, da quantificare in base ai parametri di legge).
Cosa accade se non è possibile trovare un accordo?
Se non è possibile trovare un accordo amichevole, si può ricorrere al tribunale. In questo caso, l’avvocato Palombarini è a disposizione per procedere per via giudiziale, dopo aver formulato un nuovo preventivo di spesa, poiché il ricorso al giudice prevede un iter molto più complesso della procedura di impugnazione stragiudiziale: il costo sostenuto per la impugnazione stragiudiziale entro 60 giorni verrà ricompreso nel preventivo per la causa in tribunale.
“Sono appassionato di diritto del lavoro da molti anni e fin dagli inizi della mia carriera ho scelto di lavorare solo nell’interesse e per la soddisfazione del cliente. Ogni decisione viene presa di comune accordo e nella massima trasparenza, tenendo conto degli obiettivi e delle possibilità economiche di ogni cliente. I miei collaboratori ed io seguiamo corsi di formazione e seminari tematici in studio per tenerci costantemente aggiornati e preparati.”

L’avvocato Palombarini si occupa di diritto del lavoro fin dai primi anni ’90. Socio Agi, Avvocati giuslavoristi italiani, è stato per quattro anni Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Bologna. Insieme agli avvocati che collaborano con lo studio, offre assistenza e consulenza legale in diritto del lavoro a Bologna e Padova.